Natale sotto scorta
- saradonatelli0920
- 7 ago 2015
- Tempo di lettura: 2 min

Palermo è bellissima, una città meravigliosa. Ancora più bella in questo periodo. Piazza Politeama tempestata di luci natalizie è uno spettacolo raro. I negozi del centro addobbati e pieni di gente che pur non comprando nulla si sofferma a fantasticare davanti le vetrine. Le famiglie si ritrovano per strada alla ricerca disperata degli ultimi regali. Ed i bambini che incuriositi si guardano intorno sperando di trovare Babbo Natale. L'aria è leggera, Palermo non sembra Palermo. Quest'aria frizzante che si respira in questi giorni fa da contrasto con la grande tensione vissuta negli ultimi mesi. I ragazzi non sono per strada ad urlare, non ci sono agende rosse al cielo, cartelloni e lunghe manifestazioni. Tutto fermo. Bisogna far la spesa per il cenone di Natale, comprare gli ultimi regali e non c'è tempo per dedicarsi ad altro. In questi giorni no. Ma la domanda sorge spontanea: cosa succederà in questi giorni in cui l'attenzione, per motivi più o meno validi, è calata e calerà ancora? Questo silenzio sarà rimpiazzato da un boato?
Non lo sappiamo. Impossibile saperlo. Ciò che sappiamo è che stanotte al cenone di Natale alcuni posti saranno vacanti. Un papà non assisterà all'incredibile spettacolo del proprio bambino che scarta il regalo che finalmente Babbo Natale ha lasciato sotto l'albero. Un marito non guarderà la propria moglie dilettarsi in cucina a preparare la cena per un esercito di familiari pronti a condividere la serata tutti insieme. Ci sarà un posto vuoto stasera, in tante tavole. Troppe. È il posto vuoto che da 22 anni non è occupato da Paolo e Giovanni, da Rocco, Vito, Antonio, Eddie Walter, Claudio, Agostino, Fabio ed Emanuela. È il posto vuoto che stasera non sarà occupato da chi ha fatto una scelta,non lavorativa, ma di vita. Essere agente di scorta. Difendere qualcuno quando non si è difesi da nessuno. Fare da scudo a chi non ha alcuna tutela. Con uno stipendio da fame ed orari disumani. Bisognerebbe allora aggiungere un posto a tavola, come recitava una famosa canzone. Considerando questi uomini papà e mariti, prima che agenti di scorta. Un grande augurio alle mogli e alle compagne, che ogni giorno in silenzio vedono uscire di casa i propri uomini non sapendo se la sera torneranno a casa. Un grande augurio ai figli di questi uomini, cresciuti spesso troppo in fretta ma con la consapevolezza che papà sta difendendo i buoni dai cattivi. Un augurio ai genitori di questi uomini, che vivono ogni giorno con la terribile angoscia di perdere il proprio figlio. Un augurio a tutti voi, agenti di scorta. Con la promessa che ognuno di noi, questa notte, aggiungerà un posto a tavola, solo ed unicamente per voi, per ringraziarvi del coraggio che mostrate ogni giorno nel difendere Nino Di Matteo, e tutti quei magistrati che credono nella giustizia, ed in nome di essa rischiano la vita ogni giorno. Anche il giorno di Natale.
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